Rime di welfare a cura di Giuseppe Rocco
Pi greco, Wisława Szymborsk
È degno di ammirazione il Pi greco
tre virgola uno quattro uno.
Anche tutte le sue cifre successive sono iniziali,
cinque nove due, poiché non finisce mai.
Non si lascia abbracciare sei cinque tre cinque dallo sguardo,
otto nove, dal calcolo,
sette nove dall'immaginazione,
e nemmeno tre due tre otto dallo scherzo, ossia dal paragone
quattro sei con qualsiasi cosa
due sei quattro tre al mondo.
In ambito previdenziale il cittadino non deve muoversi in maniera casuale ma adottando un metodo di comportamento, quella che si definisce pianificazione. Deve cioè stabilire gli obiettivi da raggiungere e una strategia da seguire individuando le soluzioni da utilizzare per integrare la propria pensione futura che con il metodo di calcolo contributivo non potrà “reggere” da sola il tenore di vita in età senile.
Di fondamentale importanza è la individuazione del tasso di sostituzione, vale a dire il rapporto tra il futuro trattamento di quiescenza e l’ultimo reddito di lavoro, che misura di quanto cambia il tenore di vita tra il lavorare e l’andare in pensione. Occorre poi avviare un piano di risparmio finalizzato attraverso i fondi pensione, che godono di significativi vantaggi fiscali.
Diviene importante imparare ad utilizzare e a leggere le stime numeriche (è questo il legame con il Pi greco della poesia, simbolo del “numero”) rappresentate ne La mia pensione, conosciuta come “busta arancione” consultabile sul sito dell’Inps e La mia pensione complementare, nelle versioni standardizzata e personalizzata, per le forme pensionistiche integrative.