Pensioni pagate all’estero e migrazioni: i dati del Report Inps
Può succedere che si trascorra una parte della vita in Italia e una parte in altri Paesi. Al momento di andare in pensione, come verrà calcolato l’importo e chi pagherà materialmente l’assegno pensionistico?
Per chi ha lavorato sia in Italia che all’estero la pensione può essere calcolata con la totalizzazione, secondo cui il diritto alla pensione si matura sommando i vari periodi di lavoro svolti in più Stati.
Le pensioni corrisposte all’estero possono essere pagate totalmente dall’Inps oppure in regime di totalizzazione con contribuzione estera. In questo caso la pensione sarà una e gli istituti previdenziali di ogni Paese pagheranno la propria parte di pensione in base alle proprie regole.
Con le rimesse economiche inviate alle famiglie rimaste in Italia, gli emigrati italiani contribuiscono ad aiutare l’economia italiana, di contro, però, le pensioni all’estero disperdono risorse finanziarie che non entrano nel circolo economico del nostro Paese.
Le pensioni pagate all’estero - 2023
Nel documento Inps preso in considerazione, per permettere le comparazioni tra diversi anni, si fa riferimento ai trattamenti erogati solo nel mese di gennaio.
A gennaio 2023, le pensioni pagate all’estero, sia in regime di totalizzazione sia con la sola contribuzione italiana, sono state oltre 310.000. Le pensioni erogate all’estero costituiscono il 2,3% del totale delle pensioni Inps e si distribuiscono su 160 Paesi. Tra il 2016 e il 2023 il numero di pensioni sono diminuite del -17%.
La diminuzione è legata al calo di prestazioni pagate ai pensionati appartenenti alle emigrazioni più antiche.
Fonte immagine: Inps. Pensioni pagate all’estero aggiornamento anno 2023
La maggior parte (60%) delle pensioni all’estero viene erogata nei Paesi europei e in quelli dell’America del nord (10%).
Negli ultimi 5 anni si è registrato un aumento di pensioni pagate in Asia +39,7%, in Africa +34% e in America centrale +22,1%, questo perché molte persone dopo aver lavorato in Italia, una volta in pensione, rientrano nel Paese di origine. A diminuire è invece il numero di pensioni pagate nei Paesi che sono stati mete preferite della migrazione del secolo scorso, dove oggi risiedono i pensionati più anziani, il cui numero, per motivi naturali, è destinato a ridursi nei prossimi anni. Si tratta dei Paesi dell’Oceania (-19,4%), dell’America settentrionale (-19,4%) e dell’America meridionale (-31,2%).
Ad eccezione dell’America meridionale e dell’America centrale, per oltre il 70% si tratta di pensioni dirette.
Genere, età ed importo delle pensioni pagate all’estero
Il 53,4% delle pensioni all’estero è pagato alle donne. Negli ultimi 3 anni il numero di donne è cresciuto del 4%, mentre quello degli uomini si è ridotto all’1%.
Per quanto riguarda l’età dei pensionati all’estero, si tratta prevalentemente di persone dai 65 anni di età. Il 51,2% dei pensionati all’estero supera gli 80 anni (in Italia sono il 36,5%) e il 70,6% ha più di 75 anni (in Italia sono il 52,8%).
L’importo medio mensile delle pensioni all’estero è di circa 422 euro (480 euro per le dirette, 300 per quelle ai superstiti). L’importo è mediamente basso perché molte pensioni sono in regime di convenzione internazionale, quindi l’Inps paga solo la quota relativa ai contributi versati in Italia.
Pensioni e flussi migratori
Il pagamento delle pensioni all’estero è strettamente legato ai flussi migratori.
Fonte immagine: Inps. Pensioni pagate all’estero aggiornamento anno 2023
Si possono individuare tre momenti storici di migrazioni degli italiani:
- dall’unità di Italia ai primi anni 30 del Novecento. Le destinazioni delle migrazioni riguardavano America del Nord, Argentina, Brasile e Australia
- dal dopoguerra e fino agli anni 70. Le mete dei flussi erano, oltre a Stati Uniti e i Paesi del Sud America, soprattutto i Paesi del continente europeo industrializzati come Germania, Francia, Belgio e Svizzera. Queste pensioni sono quelle più numerose che l’Inps sta pagando, ma, poiché rivolte a persone anziane, stanno diminuendo e sono destinate a ridursi ogni anno. Per rendersi conto del fenomeno, basta considerare che in America settentrionale il 72% dei pensionati supera gli 80 anni, in America meridionale il 33% supera i 90 anni (il 79% sono donne) e in Oceania il 76% supera gli 80 anni (il 77% sono donne)
- dagli inizi del Ventunesimo secolo, in coincidenza con la crisi del 2007-2008, principalmente verso Paesi del Nord Europa. Le migrazioni più recenti coinvolgono:
- giovani, che vanno via dall’Italia per cercare lavoro e nuove opportunità
- persone in età avanzata, costrette dalla crisi del 2007 ad emigrare in cerca di nuove occasioni o spinti da insoddisfazione e frustrazione a iniziare una nuova vita
- pensionati, che emigrano in altri paesi per godere di vantaggi fiscali
Le migrazioni del XXI secolo si dirigono prevalentemente verso i Paesi dell’Europa del Nord, come Olanda, Finlandia, Norvegia, Irlanda, Svizzera, dove la qualità della vita è molto alta, ma anche Francia per il buon sistema di welfare, Scozia e Lussemburgo.
Per quanto riguarda il genere, mentre in passato le emigrazioni delle donne erano legate prevalentemente al ricongiungimento familiare, oggi si assiste sempre più a migrazioni di donne che decidono di partire sole, verso Paesi con minori barriere di genere.
Si tratta di donne giovani, spesso in possesso di elevate competenze e in cerca di maggiori riconoscimenti professionali, ma anche di donne in età più avanzata, che emigrano per mancanza di lavoro o per motivi personali (il 15% delle donne iscritte all’IARE per espatrio nel 2023 sono over 50).
La retribuzione delle donne nel nostro Paese è di circa il 40% in meno di quella degli uomini. Questa disparità salariale comporta anche un gap pensionistico. Basti pensare che le donne rappresentano in Italia il 52% dei pensionati, ma percepiscono il 44% degli importi, ricevendo un assegno pensionistico più basso degli uomini.
La fuga dei pensionati
Numerosi sono i pensionati che ricevono una pensione Inps e decidono di trasferirsi all’estero, soprattutto in Paesi come Tunisia, Portogallo e Spagna, in special modo presso le isole Canarie, per godere dei vantaggi economico-fiscali. In Portogallo, però, da quest’anno non saranno più attive le politiche di vantaggi fiscali (chi già gode di questi vantaggi potrà beneficiarne per un totale di 10 anni da quando si è trasferito) e si prevede un aumento dei rientri nei prossimi anni.
Fonte immagine: Inps. Pensioni pagate all’estero aggiornamento anno 2023
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