Rapporto BES 2021: come sta il nostro Paese?
Ad aprile 2022 è stato presentato il 9° Rapporto BES sul Benessere Equo e Sostenibile realizzato dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica.
Nel Rapporto BES il benessere viene definito prendendo in esame, oltre agli aspetti puramente economici, tutta una serie di fattori ambientali e sociali che incidono sulla vita delle persone. L’ultima edizione ha confrontato gli anni della pandemia con la situazione del 2019.
Il Rapporto BES 2021 misura il livello di benessere dei cittadini e lo fa prendendo in considerazione 153 indicatori raggruppati in 12 aree, che sono:
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Salute, 15 indicatori tra cui: speranza di vita alla nascita, indice di salute mentale (sf36), eccesso di peso, sedentarietà
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Istruzione e formazione, 15 indicatori tra cui: bambini di 0-2 anni iscritti al nido, uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, giovani che non lavorano e non studiano (NEET)
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Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, 15 indicatori tra cui: trasformazione da lavori instabili a lavori stabili, dipendenti con bassa paga, occupati che lavorano da casa, soddisfazione per il lavoro svolto, tasso di occupazione
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Benessere economico, 11 indicatori tra cui: reddito disponibile lordo pro capite, povertà assoluta, grande difficoltà ad arrivare a fine mese
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Relazioni sociali, 9 indicatori tra cui: soddisfazione per le relazioni familiari, soddisfazione per le relazioni amicali, persone su cui contare
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Politica e istituzioni, 12 indicatori tra cui: partecipazione elettorale, fiducia nel parlamento italiano, rappresentanza delle donne nella politica in parlamento e nella politica a livello locale
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Sicurezza, 12 indicatori tra cui: presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive, percezione del rischio di criminalità
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Benessere soggettivo, 4 indicatori tra cui: soddisfazione per la propria vita, soddisfazione per il tempo libero, giudizio positivo sulle prospettive future
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Paesaggio e patrimonio culturale, 11 indicatori tra cui: densità e rilevanza del patrimonio museale, abusivismo edilizio, insoddisfazione per il paesaggio del luogo di vita
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Ambiente, 21 indicatori tra cui: popolazione esposta al rischio di frane, aree protette, siti contaminati
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Innovazione, ricerca e creatività, 12 indicatori tra cui: intensità di ricerca, lavoratori della conoscenza, innovazione del sistema produttivo
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Qualità della vita, 16 indicatori tra cui: posti letto nei presidi residenziali socioassistenziali e sociosanitari, servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, anziani trattati in assistenza domiciliare integrata, emigrazione ospedaliera in altra regione, rinuncia a prestazioni sanitarie
Rapporto BES 2021: alcune evidenze
Speranza di vita e mortalità
Soprattutto nel 2020, l’elevata mortalità della popolazione con più di 80 anni ha causato, sia per gli uomini che per le donne, una diminuzione della speranza di vita alla nascita, di oltre un anno (da 83,2 anni nel 2019 a 82,1 nel 2020). Nonostante questo calo, l’Italia è ancora tra i Paesi più longevi d’Europa.
Nel 2021 l’eccesso di mortalità si è via via ridotto, facendo leggermente riaumentare la speranza di vita, che è risalita a 82,4 anni.
Benessere mentale e giovani
Nel 2021 l’indice di salute mentale, che è una misura di disagio psicologico basato sul risultato delle risposte a 5 domande, è rimasto stabile rispetto ai due anni precedenti. Un peggioramento si è registrato tra le donne e tra i giovani tra i 14 e i 19 anni.
La percentuale di ragazzi in cattiva salute mentale è salita dal 13,8% del 2019 al 20,9% nel 2021.
I giovani sono stati particolarmente colpiti dagli eventi di questi ultimi due anni: hanno registrato un calo della soddisfazione della vita soprattutto per la mancanza dei rapporti amicali, per l’insoddisfazione per tempo libero e per una carenza affettiva.
Tra i più giovani (14-19 anni) è diminuita la soddisfazione per la propria vita, passando dal 56,9% del 2019 al 53,2% nel 2021. Soprattutto tra i giovani e i giovanissimi è diminuita anche la soddisfazione per il tempo libero e per le relazioni affettive: le chiusure e le limitazioni, infatti, hanno ridotto i momenti di socializzazione, le attività sportive e le occasioni per poter uscire con gli amici.
La quota di adolescenti insoddisfatti della propria vita e con un basso livello di salute mentale è salita dal 3,2% del 2019 al 6,2% nel 2021.
Istruzione
La formazione dei ragazzi con l’avvento della pandemia e le conseguenti chiusure è peggiorata. In molti casi, durante i mesi di didattica a distanza non sono state svolte le lezioni online. Tra marzo e giugno 2020 sono rimasti fuori dalle lezioni online 8,6% di studenti tra 6-19 anni. Nella scuola primaria la percentuale è arrivata al 17,1%. I bambini della scuola primaria sono stati anche i meno assidui per quanto riguarda la frequenza.
La didattica a distanza è stata in alcuni casi difficoltosa a causa di problemi di connessione, per scarsa motivazione e concentrazione, per la mancanza di spazi o per l’impossibilità di seguire le lezioni in autonomia.
Un dato positivo riguarda la formazione continua delle persone tra i 20 e i 64 anni di età, che è aumentata.
Occupazione
Per quanto riguarda l’occupazione, che nel 2019 alla vigilia della pandemia soffriva ancora gli effetti negativi della crisi del 2008, ha subito un ulteriore calo.
Dalla seconda metà del 2021 si è registrata una ripresa occupazionale, che ha riguardato, però, soprattutto i lavoratori precari, i dipendenti a termine e i collaboratori di breve durata.
In questo periodo è invece cresciuta la soddisfazione delle persone per il proprio lavoro. Nel 2021 il 49,9% si dichiara molto soddisfatto (+4 punti percentuali rispetto al 2019 e un punto in più rispetto al 2020).
Per quanto riguarda la percezione di vulnerabilità lavorativa, che era aumentata nel 2020, torna nel 2021 ai livelli pre-pandemia.
In aumento il numero di NEET (Not in Education, Employment or Training), cioè i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, che è arrivato al 23,1%.
Benessere soggettivo
Ad eccezione dei giovani che hanno registrato un calo nella soddisfazione della vita, il livello di persone molto soddisfatte è cresciuto, passando dal 43,2% del 2019 al 46% del 2021.
In crescita è anche la percentuale di ottimisti, che ritengono che la loro situazione migliorerà nei prossimi 5 anni.
Un dato negativo riguarda invece la percentuale di popolazione soddisfatta delle proprie relazioni amicali che dal 2019 al 2021 scende dall’82,3% al 72,1%.
Sul sito dell’Istat si può scaricare il Rapporti BES Inoltre, è possibile visualizzare graficamente i dati d’interesse grazie ad una Dashboard.