Totalizzazione
Lo strumento che permette di sommare i diversi periodi contributivi
Totalizzazione e contributi previdenziali
La totalizzazione è uno strumento che permette ai lavoratori di sommare gratuitamente i contributi che hanno versato in più enti previdenziali (Gestione separata Inps, Casse di previdenza, Inps).
Un lavoratore, per esempio, può aver lavorato per un periodo come dipendente, con contributi versati all’INPS, e per un altro periodo come libero professionista, con relativi versamenti previdenziali alla propria Cassa di riferimento.
Questo lavoratore può sommare i diversi periodi contributivi con la totalizzazione, che gli consente di raggiungere il requisito contributivo minimo per accedere alla pensione.
La totalizzazione consente di andare in pensione al raggiungimento dei seguenti requisiti:
- un’anzianità complessiva (sommando le anzianità nelle diverse gestioni senza però contare periodi sovrapposti) di 41 anni, a cui va aggiunta poi una finestra di uscita di 21 mesi per accedere materialmente alla pensione
- oppure 66 anni di età (con almeno 20 anni di anzianità complessiva al netto delle sovrapposizioni), a cui va aggiunta poi una finestra di uscita di 18 mesi per accedere materialmente alla pensione
In genere la totalizzazione prevede un ricalcolo contributivo della pensione. Normalmente il ricalcolo contributivo comporta una penalizzazione rispetto ai sistemi di calcolo specifici delle singole gestioni previdenziali.
Chi può accedere alla pensione in totalizzazione?
Possono accedere alla totalizzazione tutti i lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti e parasubordinati.
Affinché sia possibile totalizzare i contributi, però, il lavoratore non deve già ricevere la pensione e non deve aver richiesto e accettato la ricongiunzione dei periodi assicurativi.
A chi presentare la domanda e come si calcola la pensione in totalizzazione?
La domanda di totalizzazione va presentata all’ ultimo ente in cui si è versato che calcolerà il valore della pensione per la quota che gli spetta.