Guida ai fondi pensione

Cosa sono

La previdenza complementare è uno strumento di welfare integrativo che i cittadini italiani hanno a disposizione per far fronte alla riduzione prestazioni offerte dal sistema previdenziale pubblico.

Aderire alla previdenza complementare permette di risparmiare per la propria pensione attraverso piccoli versamenti mensili nell'arco di tutta la vita. Le somme versate sono investite, allo scopo di generare dei rendimenti che accrescano il capitale iniziale.

In questo modo, con poco sacrificio e molti vantaggi fiscali è possibile mettere da parte delle somme che in vecchiaia andranno ad integrare l'assegno pensionistico.

Inoltre, sono previste una serie di "prestazioni", che permettono agli iscritti di poter avere accesso ai propri risparmi anche prima del pensionamento.

Scopri di più sul funzionamento dei fondi di previdenza complementare nella sezione: Fondi Pensione istruzioni per l'uso

Adesione e funzionamento dei fondi pensione complementare

È possibile scegliere liberamente tra diverse tipologie di Fondi pensione, nati tutti con lo stesso obiettivo: integrare la pensione pubblica, per assicurare un adeguato tenore di vita dopo il pensionamento.

Il sistema, poggia su due principi fondamentali:

  • ADESIONE VOLONTARIA: ciascuno è libero di scegliere se aderire o meno a uno o più Fondi pensione
  • CAPITALIZZAZIONE INDIVIDUALE: i versamenti confluiscono in conti individuali intestati ai singoli iscritti, denominata "posizione individuale"

Esistono diverse tipologie di Fondi pensione:

FONDI PENSIONE NEGOZIALI O CHIUSI

Sono associazioni senza scopo di lucro, nate grazie a contratti collettivi di lavoro o accordi collettivi. Possono iscriversi a tali tipologie di Fondi esclusivamente i lavoratori ai quali si applica uno specifico contratto collettivo nazionale o in possesso delle caratteristiche richieste dagli accordi collettivi che li hanno previsti.

Esistono diversi Fondi pensione per diverse categorie di lavoratori: ad esempio il Fondo pensione per i dipendenti delle aziende di Telecomunicazione è Fondo Telemaco, quello per i lavoratori del settore Chimico è Fonchim.

Alcune regioni hanno inoltre previsto dei Fondi pensione dedicati esclusivamente ai lavoratori di una determinata area geografica: è il caso di Fopadiva, il Fondo per i lavoratori della Regione Val D'Aosta, o di Solidarietà Veneto, per i lavoratori del Veneto.

Altra peculiarità di questa tipologia di Fondi è il fatto che chi gli iscritti ne diventano soci, e possono partecipare alla vita del Fondo, eleggendone gli organi.

L'adesione a questa tipologia di Fondo prevede che il lavoratore versi il Trattamento di fine rapporto nella sua posizione individuale e che, nel caso in cui depositi nel Fondo una somma minima prevista dagli accordi, possa beneficiare di un contributo aggiutivo dell'azienda.

Scopri quali sono i fondi pensione chiusi sul sito Covip, l'Autorità di Vigilanza

FONDI PENSIONE APERTI

Sono Fondi pensione istituiti da Banche, Società di intermediazione mobiliare, Società di gestione del risparmio e Assicurazioni. Chiunque può iscriversi singolarmente, anche nel caso in cui non svolga attività lavorativa. Per i lavoratori è inoltre prevista la possibilità di aderire collettivamente, attraverso un accordo o un regolamento aziendale.

Il versamento del Tfr da parte degli iscritti nella propria posizione individuale non è obbligatorio, come anche il contributo aggiuntivo da parte dell'azienda, a meno di accordi o regolamenti aziendali che prevedano il contrario.

Scopri quali sono i fondi pensione aperti sul sito Covip, l'Autorità di Vigilanza

PIANI INDIVIDUALI PENSIONISTICI

Sono polizze vita con finalità previdenziali istituite da Compagnie di assicurazione. Tutti vi possono aderire, anche se non effettuano attività lavorativa. Come per i Fondi Pensione aperti non è previsto l'obbligo di versamento del Tfr.

Scopri quali sono i Pip sul sito Covip, l'Autorità di Vigilanza

FONDI PENSIONE PREESISTENTI

Sono quei Fondi nati prima della nascita della previdenza complementare, avvenuta del 1993.

Si rivolgono a lavoratori con specifiche caratteristiche e si distinguono per esser stati istituiti all'interno di grandi aziende, di gruppi societari (es. banche, compagnie di assicurazione e multinazionali) o per specifiche categorie, quali i dirigenti di azienda.

Caratteristiche dei fondi pensione negoziali, aperti e preesistenti

Il mercato della previdenza complementare offre quindi diverse tipologie di strumenti, differenti tra loro, ma tutti con lo stesso obiettivo: integrare la pensione pubblica.

Ciascun lavoratore, in totale libertà e autonomia, può decidere come far fronte alle proprie necessità di previdenza complementare, scegliendo gli strumenti più adatti alle sue esigenze per costruire giorno per giorno la sua pensione integrativa.

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faq

  • Che cos’è e come funziona il meccanismo della capitalizzazione individuale che si utilizza nei Fondi pensione?

    Le somme relative alla contribuzione versate da ogni singolo aderente affluiscono in appositi conti individuali e sono investite generando rendimenti. I rendimenti vanno ad aggiungersi ai contributi versati, aumentando così il valore economico di quanto accumulato. La prestazione finale sarà quindi commisurata all’entità dei versamenti effettuati e dei rendimenti ottenuti.

    In sostanza, il rendimento ottenuto ogni anno, invece di essere pagato o riscosso, è aggiunto al capitale iniziale che lo ha prodotto. Il funzionamento è quindi simile a quello di un conto corrente bancario, dove gli interessi prodotti sul capitale a fine anno vanno ad aumentare quanto presente sul conto corrente.

    Esempio di capitalizzazione individuale:

    ANNO 1:  

    Capitale 1 = 100 € - Rendimento 1: 3%

    ANNO 2:

    Capitale 2 = (Capitale 1+ (Rendimento 1 * Capitale1) = (100 + (3%*100)) = (100 + (0,03*100))= (100+3) = 103 €

    Rendimento 2 = 5%

    ANNO 3:

    Capitale 3 = (Capitale 2+ (Rendimento 2 * Capitale2) = (103+(5%*103) = (103+(0,05*103) = 103+5,15 = 108,15 €

  • Quali strumenti sono disponibili per confrontare tra loro due Fondi pensione?

    L’Autorità di Vigilanza sui Fondi Pensione, Covip, per garantire la confrontabilità tra i diversi Fondi, ha previsto che, oltre al sito web, questi debbano mettere a disposizione dei potenziali aderenti anche una serie di documenti che ne riassumano le caratteristiche, come la Nota Informativa e l’Indicatore sintetico di Costo (ISC).

  • Cosa è l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC)?

    L’Isc (Indicatore sintetico dei costi) è un indicatore che fornisce una rappresentazione immediata dell’incidenza dei costi sostenuti dall’aderente durante la fase di accumulo, ovvero durante gli anni in cui si contribuisce al Fondo.

    L’indicatore è calcolato in modo analogo per tutte le forme di previdenza complementare, così da poter essere utilizzato da parte di un potenziale iscritto come strumento di confronto dei costi. Attraverso l’Isc il potenziale iscritto può infatti verificare se una forma pensionistica presenta costi più o meno alti rispetto a un’altra.

    Per il calcolo si fa riferimento a un aderente tipo che effettua un versamento contributivo annuo di 2.500 euro e si ipotizza un tasso di rendimento annuo del 4%. I costi presi in considerazione sono il costo di iscrizione, la spesa annua (in cifra fissa o in percentuale sui versamenti) e le commissioni in percentuale sul patrimonio. La percentuale espressa dall’Isc sta ad indicare di quanto verrà decurtato l’ipotetico rendimento annuo del 4% dai vari costi.

    Ad esempio, un Isc a 35 anni pari all’1,2% significa che i costi riducono un ipotetico rendimento del 4% annuo dell’1,2%, lasciando a disposizione dell’iscritto il 2,8%. 

    L’Isc viene calcolato su 4 diversi periodi di permanenza nel Fondo: 2 anni, 5 anni, 10 anni e 35 anni.

    Elenco dell’Isc dei Fondi pensione negoziali, dei Fondi pensione aperti e dei PIP. http://www.covip.it/?page_id=1878

  • Che cosa è il Trattamento di fine rapporto (Tfr)?

    Il Tfr o liquidazione è una parte dello stipendio (il 6,91% della retribuzione lorda), del dipendente privato, che viene accantonata da parte del datore di lavoro e che verrà pagata al momento della cessazione del lavoro. Tale somma, in casi specifici e ben definiti, può essere richiesta anticipatamente, una volta, nel corso del rapporto di lavoro.

    Con la nascita della previdenza complementare e, in particolare, con la riforma del 2007, il Tfr rappresenta la principale forma di finanziamento del Fondo pensione da parte del lavoratore dipendente privato iscritto alla previdenza complementare.

    In particolare, la legge ha previsto, per coloro che iniziano a lavorare oggi, la necessità di dover scegliere se destinare il Tfr a previdenza complementare oppure mantenerlo presso l’azienda.

    Il lavoratore può scegliere tra:

    a) conferire il Tfr al fondo pensione;

    b) non conferirlo ad alcuna forma pensionistica complementare: in questo caso il Tfr resta in azienda, se questa occupa fino a 49 dipendenti, altrimenti viene versato all'INPS.

  • Perché investire in un Fondo pensione e non in un’altra forma di risparmio?

    Se l’obiettivo dell’investimento è di mettere da parte una somma per quando si andrà in pensione, il Fondo pensione rappresenta il miglior strumento oggi possibile. Gli incentivi fiscali da parte dello Stato, i limiti agli investimenti e i numerosi controlli presenti offrono una redditività molto alta, associata ad una maggiore sicurezza rispetto ad altre tipologie di investimento. Inoltre, anche per quel riguarda i costi di gestione, i fondi pensione presentano in media costi più bassi di altre forme di risparmio (fondi comuni, polizze assicurative…).

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