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Il welfare aziendale in un mondo del lavoro in trasformazione

06 Marzo 2024

Il VII Rapporto Censis-Eudaimon Il welfare aziendale e la sfida dei nuovi valori del lavoro fa luce sull’attuale mercato del lavoro e sul ruolo che in questo rinnovato contesto può svolgere il welfare aziendale.

Il lavoro: tra disaffezione e nuove priorità

Il mercato del lavoro italiano in questo momento storico è caratterizzato dalla disaffezione dei lavoratori, che hanno perso quel senso di appartenenza al lavoro, tipico dei periodi precedenti.

L’importanza attribuita al lavoro, di cui non ci si può certo privare perché fonte di reddito, è oggi ridimensionata. Il lavoro, infatti, non rappresenta più l’attività principale della vita, ma è considerato alla stregua delle tante attività che si svolgono durante il giorno.

Secondo i risultati dell’indagine, il 52,1% dei lavoratori sostiene che il lavoro influenza meno la propria vita rispetto al passato. L’attività lavorativa non è più il fulcro della vita delle persone, che attribuiscono sempre più importanza al tempo da dedicare a sé, alla famiglia e alle attività extra-lavorative. In questo contesto, non stupisce che il 67% di lavoratori vorrebbe ridurre il tempo dedicato al lavoro e che il 72,7% sarebbe disposto a lavorare un’ora in più solo in cambio di molti più soldi.

Nuove priorità, dunque, e una diversa scala di valori che portano anche a rinunciare ad un lavoro pagato di più, ma lontano da casa.

Un vero cambio di prospettiva, dunque, dimostrato anche dal fatto che il 74,8% degli occupati dichiara di non farsi guidare più dal consumismo e di non voler lavorare di più solo per poter consumare di più.

Oltre al desiderio di avere più tempo per poter svolgere le attività extra-lavorative, la disaffezione al lavoro deriva anche da altri fattori, tra cui: una retribuzione scarsa che non consente di soddisfare i propri desideri, un lavoro inadeguato rispetto al titolo di studio, il timore di poter perdere l’occupazione a causa delle nuove tecnologie.

Le criticità del lavoro contemporaneo

Nel mercato del lavoro odierno si riscontrano diverse criticità tra cui la persistente disparità di genere. Se la percentuale di uomini occupati con figli è l’89,3% e quella degli uomini occupati senza figli il 76,7%, il tasso di occupazione scende al 66,3% per le donne senza figli e al 58,6% per le donne con figli. La percentuale di lavoratrici-madri in Italia è inferiore rispetto ad altri paesi europei: in Germania le donne con figli che lavorano sono il 75,4%, in Francia il 76,7%, in Spagna il 70,4% e in Grecia il 62,6%.

La differenza percentuale del tasso di occupazione delle donne con figli e degli uomini con figli in Italia è del -30,7%, inferiore rispetto ad altri Paesi europei (-17,4% in Germania, -14,4% in Francia, -19% in Spagna e -29,1% in Grecia).

Particolarmente difficile, soprattutto per le donne, risulta la conciliazione della vita e del lavoro. Nel 2022 ci sono state 61mila dimissioni o risoluzioni consensuali di lavoratori genitori (le madri sono state 44,7 milioni e i padri 16,7 milioni.). Il 41,7% delle madri e il 2,8% dei padri si sono dimessi per problemi di conciliazione vita-lavoro legati ai servizi di cura dei figli; il 21,9% delle madri e il 4,3% dei padri si sono dimessi per difficoltà nel conciliare lavoro e cura per ragioni legate all’azienda.

In un contesto come questo, in cui sarà sempre più importante per le aziende saper attrarre e, soprattutto, riuscire a far restare le risorse umane, il welfare aziendale può aiutare i datori di lavoro ad essere più attrattivi.

Il welfare aziendale

Il welfare aziendale può aiutare a costruire un nuovo rapporto tra il lavoratore e l’azienda, che diventa punto di riferimento per i propri dipendenti, offrendo non solo benefit, ma vere e proprie risposte ai bisogni e soluzioni per migliorare la vita e incrementare il benessere dei dipendenti.

Il welfare aziendale è conosciuto dall’81,8% dei lavoratori (era il 60,2% nel 2018). In particolare: lo conosce molto bene il 32,7%, per grandi linee il 49,1%, mentre il 18,2% non sa cosa sia.

Il welfare aziendale è principalmente visto in maniera positiva dai lavoratori: la maggior parte (84,2%) degli occupati reputa importante introdurre o potenziare iniziative di questo tipo, l’89,2% degli occupati vorrebbe la personalizzazione del welfare aziendale e il 79,5% apprezzerebbe un aumento retributivo sotto forma di welfare.

Scarica la sintesi del rapporto

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