Il welfare aziendale in Italia: il rapporto Welfare Index PMI
La ricerca sulla diffusione e il livello di conoscenza del welfare aziendale tra le imprese italiane
L’obiettivo del welfare aziendale è cercare di dare risposte concrete alle esigenze dei lavoratori. Un lavoratore più soddisfatto, infatti, sarà probabilmente anche più produttivo.
Dal rapporto Welfare Index PMI 2019 emerge che le aziende molto attive (in almeno 6 aree delle 12 considerate dal Rapporto) nel welfare aziendale hanno registrato effetti positivi sulla produttività del lavoro nel 63,9% dei casi. Inoltre, anche se il welfare aziendale coinvolge principalmente le grandi imprese, si sta diffondendo anche in quelle di dimensioni più piccole, ma rimane ancora poco conosciuto: il 73,3% delle PMI, infatti, ha scarse competenze su questa materia.
Il Welfare Index PMI e il welfare aziendale
Il Welfare Index PMI è un osservatorio sulla diffusione del welfare aziendale tra le Piccole Medie Imprese (PMI) italiane.
Il Rapporto del 2019, presentato a Roma lo scorso 26 marzo, è arrivato alla sua quarta edizione ed ha visto la partecipazione di tante aziende e imprese (4.561).
Come si calcola il Welfare Index?
Il Welfare Index è un indice con cui viene misurata la diffusione del welfare aziendale all’interno delle imprese che partecipano.
Per la costruzione di questo indice vengono presi in considerazione tre elementi:
- Ampiezza e contenuto delle iniziative
- Gestione delle politiche di welfare aziendale
- Originalità e distintività delle iniziative
Il Welfare Index PMI è stato promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni.
Chi può partecipare al Welfare Index PMI?
La partecipazione a questo progetto è volontaria e gratuita e possono partecipare tutte le aziende che vogliono misurare il proprio livello di welfare.
Le aree prese in considerazione per misurare il livello di welfare sono 12:
- Previdenza integrativa
- Servizi di assistenza
- Conciliazione vita e lavoro, sostegno ai genitori
- Formazione per i dipendenti
- Cultura e tempo libero
- Sicurezza e prevenzione degli incidenti
- Sanità integrativa
- Polizze assicurative
- Sostegno economico ai dipendenti
- Sostegno all’istruzione di figli e familiari
- Sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale
- Welfare allargato alla comunità
Le aziende partecipanti vengono valutate da un Comitato Guida che valuta il livello di diffusione di welfare dell’impresa e assegna un punteggio, un Rating, che può andare dal livello minimo di 1W fino ad un massimo di 5W.
I 5 livelli di welfare
- 1W: Welfare Accredited, alle imprese poco attive nel welfare (fino a 3 aree di intervento)
- 2W: Welfare Supporter, alle imprese attive in 3 o 4 aree
- 3W: Welfare Promoter, alle imprese con un livello di welfare medio, attive in 5 o 6 aree di intervento, con più di un’iniziativa nella stessa area, anche oltre quelle previste dal CCNL
- 4W: Welfare Leader, alle imprese attive in almeno 6 aree, con più di un’iniziativa nella stessa area, anche oltre quelle previste dal CCNL, e coinvolgimento dei lavoratori
- 5W Welfare Champion, alle imprese attive in almeno 8 aree, con più iniziative nella stessa area, anche oltre quelle previste dal CCNL, e coinvolgimento dei lavoratori
Le imprese attive in almeno 4 aree di intervento, che nel 2016 (anno della prima edizione del Welfare index PMI) erano 25,5%, sono diventate il 45,9% nel 2019. Quelle molto attive, con interventi in almeno sei aree, sono cresciute dal 2016 al 2019 dal 7,2% al 19,6%.
Principali aree di intervento
Il 45,7% delle PMI intervistate mette in pratica iniziative dell’area salute e assistenza (sanità integrativa, adesione ad un Fondo sanitario); il 59,2% per la conciliazione vita-lavoro (orari flessibili, smartworking, telelavoro, rimborsi abbonamenti, supporto alla genitorialità) e il 43,9% per la formazione dei dipendenti, dei figli e familiari.