Approfondimenti

Welfare Index PMI 2021: il sesto Report sul welfare aziendale

27 Ottobre 2021

Il welfare aziendale risponde all'emergenza

Il Welfare Index PMI 2021 ha coinvolto oltre 6mila imprese di tutti i settori produttivi, dimensioni ed aree geografiche d’Italia. Attraverso l’utilizzo di una serie di indicatori, l’indagine, per il sesto anno di seguito, ha misurato il livello di welfare aziendale delle realtà che hanno partecipato.  

Il Covid19 ha impresso un’accelerazione alla diffusione del welfare aziendale. Nel 2020 e 2021 le aziende, per far fronte all’emergenza, hanno riorganizzato velocemente il lavoro per renderlo più flessibile e agevole ed hanno adottato diverse misure, divenendo concreti punti di riferimento per i propri dipendenti e svolgendo un vero e proprio ruolo sociale.

Le principali iniziative adottate durante la pandemia sono legate alla diagnostica Covid (test e tamponi), ai servizi per la formazione e al potenziamento della flessibilità oraria.

Fonte: Welfare Index PMI 2021 https://www.welfareindexpmi.it/wp-content/uploads/2021/09/Welfare-Index-PMI-Rapporto-2021-1.pdf

Il Welfare aziendale nonostante la crisi

In questi due anni le aziende hanno subito molte perdite: alcune hanno dovuto chiudere, altre hanno dovuto affrontare una ristrutturazione interna, con ridimensionamenti, riconversione delle attività e riduzioni del personale. A subire le conseguenze maggiori sono state soprattutto le piccole imprese, mentre i settori che hanno sofferto di più sono stati quelli della ristorazione, del turismo e dell’abbigliamento.
Le aziende sono preoccupate per il futuro. La paura più grande è che si verifichi un generale calo della domanda e quindi dei consumi.

Nonostante questo contesto così incerto e difficile, solo il 2,3% delle imprese coinvolte nell’indagine pensa di ridurre queste iniziative in futuro, oltre la metà di mantenerle, il 34,3% di aumentarle (ma senza gravare sui costi) e il 13,2% di espanderle anche dal punto di vista economico.

Le aziende riconoscono valore al welfare aziendale, che, oltre ad aumentare la soddisfazione e il benessere dei lavoratori, migliora il clima aziendale e la produttività e genera ricadute positive anche sull’occupazione delle donne e sulla quota di donne che ricoprono ruoli di responsabilità.

Fonte: Welfare Index PMI 2021 https://www.welfareindexpmi.it/wp-content/uploads/2021/09/Welfare-Index-PMI-Rapporto-2021-1.pdf

Ma quanto ne sanno i lavoratori (secondo le aziende)? 

Il livello di conoscenza del welfare da parte dei lavoratori è giudicato minimo dal 38,5% delle imprese, medio dal 42%, alto e dettagliato dal 19,5%. 

Per quanto riguarda il gradimento da parte dei lavoratori: il 30,4% lo gradisce molto e lo utilizza, il 28% lo gradisce abbastanza e ne usufruisce in parte, il restante non lo apprezza molto e preferirebbe al suo posto denaro in busta paga. 

Le dieci aree del welfare 

Il Welfare Index PMI 2021 ha preso in considerazione 10 aree del welfare. In base alla presenza di iniziative in questi ambiti è stato attribuito un punteggio ad ogni azienda.

  • Previdenza e protezione

  • Salute e assistenza

  • Conciliazione vita-lavoro

  • Sostegno economico ai lavoratori

  • Sviluppo del capitale umano

  • Sostegno per educazione e cultura

  • Diritti, diversità e inclusione

  • Condizioni lavorative e sicurezza

  • Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori

  •  Welfare di comunità

Le imprese con un livello alto e molto alto di welfare sono il 21%, quelle con livello medio il 43,1% mentre il 35,8% delle imprese è in uno stadio iniziale. 

I livelli di welfare più sviluppati si registrano nel terzo settore (43%), nei servizi professionali (30,4%) e nell’industria (25,1%). Per quanto riguarda la dimensione, il welfare è più diffuso nelle imprese grandi, mentre non ci sono differenze notevoli tra il Nord e il Sud.

Fonte: Welfare Index PMI 2021 https://www.welfareindexpmi.it/wp-content/uploads/2021/09/Welfare-Index-PMI-Rapporto-2021-1.pdf

Tra le Aree di welfare più sviluppate ci sono:

  • condizioni lavorative e di sicurezza (tutte le aziende hanno raggiunto un livello medio ed il 74,4% un livello alto o molto alto)

  • diritti, diversità, inclusione 

  • welfare di comunità

Quelle meno sviluppate sono relative al sostegno economico ai lavoratori e il sostegno per l’educazione e la cultura.

In crescita, soprattutto negli ultimi due anni, gli interventi nelle aree inerenti la salute-assistenza e la conciliazione vita-lavoro.


Le dieci aree del welfare – imprese con livello alto e molto alto 

Aree welfare

Imprese con livello alto e molto alto

Previdenza (fondi pensione)
e protezione (tra cui: polizze infortuni, polizza famiglia)

36,5%

Salute (fondi sanitari)
e assistenza (tra cui: servizi medici di prevenzione
convenzioni con studi dentistici, assegni per cure
mediche specialistiche per i bambin)

22,6%

Conciliazione vita – lavoro
(tra cui: flessibilità oraria, permessi, telelavoro,
smart-working, trasporto aziendale, servizi per i figli,
disbrigo pratiche burocratiche)

26,6%

Sostegno economico dei lavoratori (tra cui: buoni benzina, ticket restaurant, mensa aziendale, rimborso abbonamenti)

20,2%

Sviluppo del capitale umano (tra cui: formazione professionale specialista, formazione linguistica, borse di studio, master)

32,6%

Sostegno per educazione e cultura (tra cui: rimborso rette scolastiche, asilo nido, orientamento scolastico

4,8%

Diritti diversità e inclusione (tra cui presenza in aziendale di disabili, iniziative per disabili, presenza di lavoratori extracomunitari, formazione linguistica extracomunitari, possesso carta valori/codice etico)

47,6%

Condizione lavorativa e sicurezza (attività informative e codici di comportamento)

74,4%

Responsabilità sociale verso fornitori (verifica del possesso di certificazioni di salute e sicurezza dei fornitori procedura per la verifica del rispetto dei diritti umani dei fornitori) e consumatori (tra cui: servizi sanitari, assistenza sociale e alla persona, tutela ambientale, servizi ricreativi)

34,3%

Welfare di comunità (tra cui: donazioni Onlus, sponsorizzazioni squadre dilettantistiche, donazioni a strutture sanitari, finanziamenti per progetti per la tutela della biodiversità, donazioni alle università)

56,3%

Fonte: Rielaborazione su dati Welfare Index PMI 2021 https://www.welfareindexpmi.it/wp-content/uploads/2021/09/Welfare-Index-PMI-Rapporto-2021-1.pdf

 

Per approfondire, leggi il Welfare Index PMI 2021

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