Welfare in gioco a cura di Giuseppe Rocco | Obbligo o verità
Secondo i dati dell’Ivass fino al 2019 la spesa sanitaria pubblica presenta un andamento costante nel tempo in relazione al PIL, oscillando intorno al 6,5%; nel 2020 si assiste ad un incremento della spesa sanitaria pubblica anche in conseguenza della pandemia COVID-19, con un valore pari a 123 miliardi di euro, il 7,5% rispetto al PIL.
Nel 2021 la spesa si è assestata a 127 miliardi di euro, pari al 7,1% del PIL. Oltre alla spesa pubblica, vanno considerati aggiuntivamente 4,5 miliardi di spesa sanitaria intermediata da fondi, mutue e imprese di assicurazione e ben 36 miliardi di spesa diretta delle famiglie (out-of-pocket). Queste due tipologie costituiscono, insieme, la c.d. spesa sanitaria privata.
La spesa diretta delle famiglie è particolarmente elevata in Italia (22% del totale), Spagna, Portogallo e Svizzera mentre ha valori minimi in Germania, Francia e Olanda. A latere del pilastro di base universalistico rappresentato dal Servizio Sanitario Nazionale può essere allora sicuramente utile valutare, su base volontaria, anche l’opportunità di aderire a forme di sanità integrativa, incentivate peraltro dal punto di vista fiscale.