Welfare in scena a cura di Giuseppe Rocco | Nuovi rischi
"Quando il diluvio ci minaccia non bisogna avere paura di bagnarsi i piedi"
Il duello, Anton Čechov
La crisi economica da Covid 19 pone ancora più in evidenza una serie di riflessioni, che già erano in corso alla luce soprattutto dell’accentuato invecchiamento della popolazione nel nostro Paese, sulla necessità di trovare vie complementari al sistema pubblico per fronteggiare i “nuovi” rischi che sorgono per effetto anche dell’impatto demografico.
Il riferimento è al rischio previdenziale ed al rischio longevità, ovvero il rischio di «sopravvivere alla propria ricchezza», al rischio salute, al rischio di non autosufficienza.
Vi sono poi altri tasselli importanti nel “mosaico del benessere”, anche per effetto di una sensibile evoluzione della struttura familiare, dalla necessità di beneficiare di servizi per la famiglia (asili nidi, istruzione per i figli, assistenza agli anziani), al tempo libero.
È interessante rilevare, per avere un quadro di riferimento, come, attingendo a dati Istat nell’arco di vent’anni, il numero medio di componenti in famiglia è sceso da 2,7 (media 1996-1997) a 2,4 (media 2016-2017), sono progressivamente aumentate le famiglie unipersonali (dal 20,8 per cento al 31,9 per cento) e si sono gradualmente ridotte le famiglie di cinque o più componenti (dal 7,9 per cento al 5,3 per cento).
Una efficace via per affrontare le nuove sfide individuali e familiari è il welfare aziendale.