Versamenti volontari
L’iscrizione ad un fondo pensione prevede il versamento di contributi, che vengono investiti nel comparto scelto e producono rendimenti.
I versamenti e i relativi rendimenti, al netto dei costi di gestione, sono ripagati all’iscritto al momento della richiesta di un’anticipazione, di un riscatto o della pensione complementare.
Tipologie di contributi
Chi aderisce ad un fondo pensione negoziale, cioè ad un fondo legato ad uno specifico settore lavorativo, versa nel fondo il suo Tfr.
Chi aderisce ad un fondo pensione aperto o ad un PIP, invece, non è obbligatorio versare il Tfr e può decidere quanto e quando versare senza alcun vincolo.
Gli iscritti ai fondi pensione negoziali o fondi aperti individuati da regolamenti aziendali, possono versare, oltre al Tfr, anche un proprio contributo mensile, che a sua volta dà diritto a ricevere un ulteriore contributo da parte del datore di lavoro.
L’entità dei versamenti minimi da parte del lavoratore e del datore di lavoro sono indicati nel Ccnl di riferimento o nel regolamento aziendale e nella Nota Informativa.
Gli iscritti ai fondi pensione negoziali, oltre ai versamenti individuali e del datore di lavoro, possono fare versamenti volontari, con le modalità previste dal proprio fondo pensione.
I versamenti volontari una tantum possono esser fatti anche a favore di un familiare fiscalmente a carico.
Deducibilità
I contributi versati ad un fondo pensione sono deducibili dal reddito complessivo, cioè diminuiscono il reddito su cui si calcola l’Irpef, fino a un massimo di € 5.164,57. I contributi degli iscritti a un fondo pensione negoziale sono versati direttamente dal datore di lavoro e sono già dedotti in busta paga.
Per poter dedurre dal reddito le ulteriori somme versate al fondo in maniera volontaria, cioè autonomamente senza il tramite del datore di lavoro, bisognerà riportarle in alcune voci del 730 (righi E27-E30 del QUADRO E - SEZIONE II - SPESE E ONERI).