Welfare in scena a cura di Giuseppe Rocco | Previdenza più inclusiva
"Non succede niente, nessuno viene, nessuno va, è terribile."
Aspettando Godot, Samuel Beckett
Nonostante la sua rilevanza prospettica per mantenere inalterato il tenore di vita in età senile per un periodo tendenzialmente sempre più lungo, in considerazione dell’innalzamento della vita media, l’andamento delle adesioni alla previdenza complementare mostra un quadro variegato. Come sottolinea la Covip, in linea generale, proprio nelle situazioni in cui più elevata è l’esigenza di consolidare la pensione di primo pilastro con quella complementare, il grado di partecipazione non risulta adeguato.
Resiste un gap geografico e sociale con una prevalenza delle adesioni nell’Italia Centro-Settentrionale e si conferma un gap generazionale e di genere con i giovani e le donne che restano ai margini della previdenza complementare.
Come evidenzia la Autorità di vigilanza, l’esigenza di rendere il sistema della previdenza complementare più inclusivo richiede uno scatto innovativo: nella valorizzazione dei rapporti con gli aderenti, in un’ottica di maggiore prossimità al bisogno; nell’uso della tecnologia, quale strumento oramai indispensabile di relazione; nel linguaggio, per una migliore capacità di educare e di informare, in un mondo in cui la comunicazione diventa sempre più veloce ed essenziale.