Welfare in scena a cura di Giuseppe Rocco | ESG
"L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo"
Edipo Re, Sofocle
Una delle tendenze più accentuate del sistema finanziario è quello dell’ investimento Esg (Environmental, social and governance), fortemente perorato anche dalla Commissione europea che in materia di fondi pensione è intervenuta con due specifiche direttive (Iorp 2 e Shareholder rights) in cui ne contempla la possibile adozione.
Il nostro ordinamento già prevedeva che i fondi pensione esponessero nel rendiconto annuale e, sinteticamente, nelle comunicazioni periodiche agli iscritti se, e in quale misura, nella gestione delle risorse e nelle linee seguite nell’esercizio dei diritti derivanti dalla titolarità dei valori in portafoglio si siano presi in considerazione aspetti sociali, etici e ambientali.
Quali sono le possibili declinazioni degli investimenti Esg applicati ai fondi pensione?
Le vie nel concreto sono essenzialmente due: gli investimenti in azioni rappresentative di aziende che operano nel rispetto dei principi di natura sociale, solidale e ambientale e l’investimento nel risparmio ‘verde’.
La prima possibilità si concretizza nella selezione di titoli di imprese che non investono su industrie belliche o su produttori di sostanze inquinanti, di alcolici, di tabacco, o ancora che non rispettano i diritti umani e permettono lo sfruttamento di donne e bambini, o rispettano i diritti umani e sono ambientalmente compatibili.
Il risparmio ambientale, o verde, privilegia, invece, gli investimenti su aziende attive nel business ecologico, in produzioni biologiche, in Paesi del Terzo mondo o che adottano forme distributive eque.