Contratto di espansione
Il contratto di espansione è uno strumento che permette alle imprese di ottenere un ricambio generazionale dei suoi lavoratori.
Previsto per il biennio 2019-2020, è stato prorogato nel 2021 e ulteriormente esteso, dall’ultima legge di bilancio, fino al 2023.
Il numero di lavoratori assunti che l’azienda deve avere per poter sottoscrivere il contratto di espansione è stato progressivamente ridotto: inizialmente era rivolto alle imprese con almeno 1.000 dipendenti, oggi può accedervi chi ha al suo interno almeno 50 lavoratori.
L’accordo, che viene siglato con il Ministero del lavoro e con i sindacati, consente:
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l’uscita anticipata dall’azienda dei dipendenti che hanno un’età prossima al pensionamento
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l’assunzione di nuovi lavoratori (il cui numero varia in base alle uscite)
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la riqualificazione delle risorse interne attraverso specifici progetti
Uscita anticipata dal lavoro
Il contratto di espansione permette ai lavoratori di anticipare il momento in cui si smette di lavorare in quella determinata azienda.
Ai lavoratori che aderiscono su base volontaria al contratto di espansione e a cui mancano al massimo 60 mesi (5 anni) per raggiungere l’età per la pensione, di vecchiaia o anticipata, viene erogata un’indennità mensile dal momento della fine del rapporto di lavoro fino al raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione.
Pensione di vecchiaia, è necessario avere: 67 anni di età e almeno 20 di contributi Pensione anticipata, è necessario avere:
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Questo accompagnamento verso la pensione può durare al massimo 5 anni e consente di uscire dal lavoro in base alle regole pensionistiche vigenti in quel momento. Aderendo al contratto di espansione, però, non si maturano più il Tfr e i contributi, perché di fatto non si lavora più (in caso di pensione anticipata non c’è la perdita dei contributi perché il datore di lavoro deve continuare a versarli).
Le aziende che utilizzano questo strumento di flessibilità ricevono incentivi per sostenere sia la riqualificazione delle risorse interne sia l’esodo dei lavoratori prossimi al pensionamento.
Contratto di espansione e riscatto fondo pensione: si può fare?
Sì, per i lavoratori che aderiscono al contratto di espansione è possibile richiedere il riscatto parziale di quanto accumulato nel Fondo pensione.
L’uscita anticipata dal lavoro derivante dal contratto di espansione, infatti, viene assimilato alle procedure di mobilità per le quali è consentito il riscatto parziale del 50% di quanto maturato nel fondo.